Teorie riparative per ragazzi omosessuali? Equivalgono alla tortura

Omosessualità, omofobia, omogenitorialità, educazione nelle scuole e teorie riparative: la posizione dell’ordine degli psicologi.

Emanuela Serafino, referente provinciale dell'Ordine degli Psicologi piemontese, fa un po' di chiarezza su alcuni episodi di omofobia. Di seguito il video registrato da Alessandria News e il testo delle sue dichiarazioni in fatto di omosessualità e omogenitorialità.

Sono Emanuela Serafino, rappresentante e referente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, punto informativo della provincia di Alessandria.

Vogliamo oggi, con Alessandria News, provare a riassumere alcuni temi molto importanti legati al discorso di orientamento sessuale, omosessualità, bisessualità, eterosessualità e omogenitorialità.

È molto importante che l’Ordine degli Psicologi, del Piemonte in questo caso, faccia un po’ di chiarezza rispetto alla posizione ufficiale della nostra professione.
Allora, io cito un recente comunicato stampa redatto dal nostro ordine rispetto ad alcuni fatti successi recentemente in Piemonte: “La comunità degli psicologi, la letteratura scientifica e numerose associazioni internazionali sostengono che l’orientamento omosessuale non è una scelta né una malattia, ma uno dei possibili orientamenti sessuali. Eterosessualità, bisessualità e omosessualità sono modi di essere nel mondo e di vivere la propria vita affettiva e sessuale conformemente a ciò che ogni persona sente in ogni età della vita”.

Queste precisazioni si rendono particolarmente importanti in questo momento dove si parla spesso di omofobia o comportamento omofobico. Proprio in riferimento ad alcuni fatti successi in Piemonte possiamo dire che considerazioni meramente ideologiche di stampo eteronormativo possono aver portato, in questo caso due insegnanti, ad affermare che “l’omosessualità può essere curata e che l’orientamento sessuale di debba modificare”, contraddicendo quindi chiaramente quanto invece da anni sostengono le ricerche scientifiche nazionali e internazionali.

Rispetto a questo vorrei aggiungere che il ruolo della scuola e degli insegnanti, quindi delle figure adulte poste all’educazione, è determinante. La scuola, che è un posto di socializzazione e non solo di istruzione, ha un ruolo importantissimo su questo, in quanto la didattica inclusiva, l’educazione e diciamo in qualche modo la formazione alle differenze, alle diversità di tutti, alla libertà in qualche modo di espressione di pensiero, siano comunque un patrimonio importantissimo.

Da tempo sono noti anche quelli che sono i danni delle terapie riparative. Molto spesso questi ragazzi, noi sappiamo di gravi casi di depressione, nella maggior parte anche di tentati suicidi o veri e propri suicidi. Cito inoltre un documento del Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite, ha espresso preoccupazione per queste “fantomatiche terapie di conversione di cui spesso i giovani vengono sottoposti in quanto prive di fondamento scientifico”. L’intervento delle Nazioni Unite fa riferimento al fatto che cercare di modificare l’orientamento sessuale, sia comunque una violazione dei diritti umani.

Un altro tema molto importante, in questi ultimi dibattiti culturali, è sicuramente quello legato all’omogenitorialità. In realtà, rispetto a quella che è la posizione della comunità degli psicologi, noi non siamo in grado ad oggi di dire che una coppia omognitoriale non è in grado di essere una buona coppia di genitori. In realtà dobbiamo pensare all’adulto in quanto capace di funzioni genitoriali. Che cosa significa funzioni genitoriali? Essere adulti equilibrati, amorevoli, in grado di provvedere ai bisogni del bambino, fornirgli un accurato clima di benessere per la sua crescita ed inoltre soprattutto saper provvedere ai suoi bisogni. Questo in teoria prescinde sia dall’orientamento sessuale sia dal sesso biologico del genitore.

 

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